Storia della macchina per caffè espresso in breve: dall’invenzione di Moriondo al successo di Gaggia

Scopri l’affascinante storia della macchina per caffè espresso. Da Angelo Moriondo a Luigi Bezzera, fino all’invenzione rivoluzionaria di Achille Gaggia. Un viaggio nel tempo alla scoperta di una bevanda iconica italiana.

 

L’ESPRESSO, UN RITO QUOTIDIANO PER MILIONI DI PERSONE, HA RADICI PROFONDE CHE AFFONDANO NELLA STORIA DELL’INNOVAZIONE ITALIANA.

Tutto ha inizio alla fine del XIX secolo, quando l’imprenditore torinese Angelo Moriondo presenta all’Esposizione Generale del 1884 una macchina per caffè istantaneo, un’idea rivoluzionaria per l’epoca. Sebbene non raggiunse mai una produzione su larga scala, il suo progetto gettò le basi per le future evoluzioni.

Pochi anni dopo, nel 1901, è il milanese Luigi Bezzera a brevettare la prima macchina per caffè espresso, soprannominata “tipo gigante con doppio rubinetto”. Questa invenzione, acquistata da Desiderio Pavoni, segnò una svolta nel modo di preparare il caffè, offrendo una bevanda cremosa e aromatica.

Tuttavia, è con Achille Gaggia che la macchina per espresso raggiunge la sua forma definitiva. Nel 1938, grazie all’introduzione del sistema a pistoni, Gaggia perfeziona la macchina, garantendo una pressione costante e un’estrazione ottimale del caffè. Nasce così la prima macchina a pressione, un vero e proprio punto di svolta per il mondo della caffetteria.

L’ESPRESSO ITALIANO NEL MONDO

Grazie all’inventiva e alla passione di questi pionieri, l’espresso si è diffuso in tutto il mondo, diventando un simbolo dell’Italia e del suo stile di vita. Oggi, la preparazione di un espresso perfetto è un’arte che richiede preparazione professionale e tecnica, esperienza e attrezzature specifiche.